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20 POESIE POLITICHE E ROMANZE
Mille giusti, il cui senno prepone
al favor de’ potenti i lor sdegni;
mille giusti in le vie d’Albione
pianser pubblico pianto quel di
che aggirato con perfidi ingegni
narrò un popol fidente ed amico,
poi venduto al mortai suo nemico
da quel braccio che scampo gli offri.
Oh rossor ! ma il sacrilego patto
noi segnò questa man ch’io ti stendo,
ma non complice fu del misfatto
430 questo petto che geme per te.
Non tu solo se’ il miser. Tremendo,
ben piú assai che l’averla perduta,
egli è il dir: — La mia patria è caduta
in obbrobrio alle genti ed a me. —
Per P ingiuria che entrambi ha percosso’
or tu m’odi, o fratei di dolore!
10 né il suol de’ tuoi padri a te posso
né la bella ridar libertá;
ma se in te non prevale il rancore,
se preghiera fraterna è gradita,
dal fratello ricevi un’aita
che men grami i tuoi giorni fará. —
Cosi l’alma schiudea quell’afflitto;
cosi, largo di doni e di pianto,
445 col rimorso egli sconta il delitto,
11 delitto che mai noi macchiò.
Piange anch’essa la greca, e di tanto
il penar del pietoso l’accora,
che le par mal venuta quell’ora
450 in cui mesta i suoi casi narrò.
Ella tace, e col guardo prudente,
vedi ! il guardo ella cerca allo sposo.
Vedi come n’esplora la mente!
come in volto il travaglio le appar!