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ROMANZA NONA
Sentados d un axedrez...
Romancero generai (Madrid, 1604).
Stan seduti a uno scacchiere,
490 giuocan li con muover tardo,
Aliatar re di Segura,
e Mudarra il gran bastardo.
Stan dinanzi a re Almanzorre,
e all’amica d’ Aliatar
495 Alca bella, tutta brio,
bella mora, dal bel far.
Commentando mossa e mossa,
fini, accorti fan lor giuoco,
ché assai perde quei che perde,
500 né chi vince, vince poco.
Il re moro, che tien gli occhi
sempre addosso al volto amato,
tolto un scacco per un altro,
giuoca, e giuoca un falso agguato.
505 E Mudarra, che turbata
del re allor la mano ignora,
e non pensa ch’ei sol venne
a occhieggiar li la sua mora,
butta il seggio da una banda,
510 pon gli scacchi in iscompiglio,
dá di mano al tavoliere,
sorge su con fiero piglio,
e dicea: — Mi tratti bene
chi a giuocar con sé m’invita;
515 ché s’io re non son, l’oltraggio
mi fa pari a chi m’irrita. —
Stupidisce re Almanzorre,
fa a Mudarra il viso bruno;
spurio il chiama, un vii niente,
520 un figliuolo di nessuno. *
G. Berchet, Opere - 1.