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Sono mori tutti abbietti,
son di scarsa valentia;
sol vedendovi assalirli,
200 si daranno a fuggir via.
Ché se mai vi tengon fronte,
a soccorrervi io verrò.
Tante volte io giá li corsi,
né a me alcun s’ intraversò.
205 Dunque franchi, o miei nipoti
ite a lor senza paura.
Ite; ch’io raggiungerovvi
presso Febro, alla pianura. —
Son parole tutte false,
210 son parole d’alto inganno.
E gl’infanti, come buoni,
contra i mori se ne vanno.
L’aio lor Nugno Salido
va con essi in compagnia.
215 Con lor gente, con lor armi
fan gl’ infanti la lor via.
Quando giunti a una pineta
che alla strada è vicinai,
i pronostici han cercato:
220 son pronostici di mal.
Quel si buon Nugno Salido
angoscioso a lor li mostra,
e dicea: — Tornate, o infanti,
deh ! tornate a casa vostra.
225 Son pronostici funesti:
non passiamo innanzi piú.
Non sentite che stridio
fa quel gufo colaggiú?
E lá un’aquila si graffia!
230 quanti corvi intorno a lei,
quanti corvi a molestarla!
Presto, indietro, figli miei ! —