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Dipoi ch’ebbela abbattuta,
cosi anch’egli a sciamar prese:
— Putte, amate! amate, o putte,
ciascheduna in suo paese !
ché vai meglio un cavaliere,
uno sol di casa Lara,
che quaranta né cinquanta
lá del piano inver’ Lozara ! —
Adirossen donna Larnbra ;
scese giú fuor del cancello;
senza i suoi, senz’aspettarli,
adirata andò all’ostello.
Lá parlava a don Rodrigo
in cotal conformitá:
— Io mi stava in Barvadillo;
luogo mio, mia reditá.
Voglion male a me in Castiglia
quei che avrianmi a rispettar.
Dai figliuoi di donna Sancia
mal minaccio m’udii far;
che alle vesti, in mia vergogna,
scorterebbonmi i faldoni;
che dov’ho il mio colombaio,
porrian dentro i lor falconi ;
sforzerianmi le mie dame,
maritate e da marito;
e fin sotto la mia cotta
giá un mio servo m’ han finito.
Se vendetta non men fate,
giuro andare a farmi mora ! —
Qui parlò il suo don Rodrigo:
quel che disse udretel ora.
— Zitto, oibò! signora mia,
non istate a dir cosi.
Degl’infanti si di Lara,
vendicarvi penso io, si.