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XXV
IL LAMENTO DEL PRIGIONIERE
Por el mes era de mayo...
Cane, de romances (Anvers, 1555).
— Sento l’aura: è questo il maggio,
quando caldo mette il sol,
quando canta la calandra,
e risponde l’usignuol;
5 quando van gl’innamorati
ai servigi dell’amor;
salvo solo io miserello
qui prigione nel tristor!
Venga giorno, venga notte,
io non so mai quel che vien fuora,
se non era un augellino
che cantavami l’aurora.
Me l’ha ucciso un balestriere,
che Dio ’l faccia maledetto!
15 I capei della mia testa
mi van giú fino al garetto;
i capei della mia barba
son sul petto il mio bavaglio;
l’unghie in cima qui alle mani
20 il coltel col quale io taglio.
Se il buon re cosi ha voluto,
l’ha voluto da signor:
se chi ’l vuole è il carceriere,
ei lo vuol da traditor.