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XVII
LA DONNA TROVATA IN FALLO
Bianca soys, sefiora mia...
Cane, de romances (Anvers, 1555).
— Piu che i rai del sol, signora,
siete bianca voi piú ancor!
Oh, stanotte io la dormissi
qui senz’armi né timor!
5 Son sett’anni che il mio corpo
l’armadura non svesti:
ho le carni piú abbronzate
d’un tizzone che anneri.
— Oh, dormitela! dormite
io qui senz’armi né ansietá.
Fuor ne’ monti il conte è andato,
fuori a caccia ei se ne sta.
Strozzin l’ aquile il suo falco,
mal di rabbia i veltri sui,
15 sia dal monte infino a casa
il morel tardivo a lui ! —
Ecco, in quella, suo marito
capitava immediate.
— Figlia voi d’un traditore,
20 la Biancuccia, olá, che fate?
— Pettinando sto i capegli,
pettinandoli nel duol,
derelitta qui da voi
che pe’ monti uscite sol.
G. Berchet, Opere • 1.