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GAIFERO E SUO ZIO
Vdmonos, dixo mi Ho...
Cane, de romances (Anvers, 1555).
— Su, mio zio, facciam d’ andarne;
su, a Parigi, alla cittá!
e in figura di romei,
ché Galvan l’ ignorerá.
Ci farebbe tòr la vita
s’ei n’avesse mai sentor.
Sui nostr’ abiti di seta
la schiavina vogliam por.
E per gir piú alla secura,
ci convien le spade aver;
e ciascuno il suo bordone,
per dar vista ai passegger. —
Giá si partono i romei,
giá si parton, vanno attorno,
per le strade quando è notte,
per le macchie quando è giorno.
A di lungo inver’ Parigi
tirar via le lor giornate.
Ma lá giunti, non vi s’entra:
lá le porte son serrate.
Sette giri dánno ai muri,
per veder se v’ ha un’entrata;
e all’ottavo, una portella
trovan come trasandata.