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— A Gesú, a santa Maria
tal preghiera anch’ io la fo ! —
Stava il conte a tener corte;
di lá tutto egli orecchiò.
— Taci, olá, contessa, taci,
mala bocca usa a mentir!
Tuo marito io non l’ho morto;
né fui causa al suo morir.
Ma, contessa, quel c’ hai detto
il fanciullo l’ ha a pagar. —
E i creati del suo padre,
gli scudieri ei fe’ chiamar,
perché piglino il fanciullo,
e ’l finiscan via di lá.
Di che morte ei lo vuol morto
è l’udirlo una pietá.
Mozzo il piè vuol della staffa,
e la man dello sparviere;
vuol che svelgangli ambo gli occhi,
per piú a tutto provvedere:
— Per segnai poi mi recate
il suo dito ed il suo cuor. —
Giá lo pigliano Gaifero,
giá a finirlo il portan fuor.
— Oh ! — dicean — Gesú, Maria ! —
gli scudieri in compassione
— se uccidiam questo zitello,
qual n’avremo guiderdone! —
Mentre dubbian sul che fare,
una cagna lor s’appressa,
una cagna tenerella
che venia dalla contessa.
Parla subito un di loro:
state a udir quel che dirá.
— Ammazziam questa cagnuola
noi per nostra securtá: