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poteva tenere gran conto del famoso Romancero generai. Poco infatti ebbi a spiccare da quel giardino, e molto per lo contrario dal picciolo e veramente prezioso Cancionero de romances , raccolta anteriore a quella del Romancero e fatta con intenzioni uguali alle mie. L’edizione rarissima di cui mi servii è quella di Anversa del 1555, la quale per altro accenna nel suo titolo 1’esistenza di edizioni anteriori che non mi vennero vedute. E un’altra fonte di romanze antiche, riferentisi a fatti storici, sono le cronache, e specialmente la cosi detta Crònaca generai compilata per ordine di re Alfonso il savio (morto nel 1284). Comincia essa dai tempi remoti e vien giú fino all’anno della esaltazione di Alfonso (1252). Chi compilò quella cronaca accolse come fatti autentici le tradizioni popolari, e tratto tratto, come testo letterale di quelle tradizioni, evidentemente i canti medesimi del popolo, scioltili appena appena dalla misura continua del verso: processo non singolare, ma piú o meno generale ne’ primordi della sapienza storica delle nazioni, massimamente nel medio evo. Come a ingrossare la Crònaca generai erano concorsi diversi canti, cosi riusci facile il farneli sgorgar fuora di bel nuovo; e cosi fece tra gli altri il Sepulveda nella sua Raccolta di romanze pubblicata in Anversa nel 1566. Lasciata stare la questione se il verso de’ canti popolari andati a perdersi nella Crònaca fosse giá quel verso breve, cosi detto «de redundillas», in cui sono composte tutte le romanze conservateci dai raccoglitori, o si veramente il verso epico lungo, quale lo ravvisiamo nel Poema del Cíd — poema da non confondersi colle Romanze del Cid, e antichissimo al certo, s’anche non salisse, come pur vuoisi, fino giá su al 1150 o in quel torno, vale a dire non piú d’un mezzo secolo dopo la morte dell’eroe; — lasciata stare, dico, quest’arida quistione, egli è certo che per la loro intuonazione, pel loro andamento, per la loro forma epico-drammatica, per tutto insomma che, dall’accidente del metro in fuori, determina la fisionomia d’un componimento poetico, que’ canti erano né piú né meno che romanze. E a dir vero, se si confrontano colla Crònaca le romanze ricavate da