Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/69


libro primo - capitolo vii 63


grado. Alcuni di essi però erano di giá morti o si trovavano lontani. In essa aveva il papa voluto specialmente onorare la nuova congregazione dell’oratorio, con promovere a quella dignitá Francesco Maria Tarugi e Cesare Baronio, i quali erano stati i piú assidui piú antichi e piú profittevoli compagni che avesse avuto san Filippo fondatore principale di quel nuovo instituto.

Era piú vecchio d’alcuni anni Tarugi nato in Toscana onoratamente nella cittá di Montepulciano, e sin dalla sua prima gioventú trasferitosi a Roma; quivi egli col nudrirsi continuamente in opere e fatiche spirituali e per via delle confessioni delle prediche e di tutti gli altri esercizi che potevano piú eccitare alla devozione e alla pietá, facendo vita veramente apostolica, era venuto in gran cognizione e stima di tutta la corte; onde Pio quinto aveva voluto ch’egli andasse col nepote Alessandrino in quella sua si celebre legazione. Tornato a Roma l’aveva poi san Filippo mandato a Napoli per fondare in quella cittá una casa d’oratorio d’uguale instituto a quella di Roma. Né si può dire quanto nome ivi acquistasse pur con i medesimi esercizi Tarugi nello spazio di sei anni che egli vi dimorò. Quindi asceso Clemente al pontificato non aveva differito punto a tirarlo fuori di quella vita, che non aveva tanto del communicabile che non avesse molto piú del rinchiuso. Onde creatolo prima arcivescovo d’Avignone, quanto piú da lui si ricusavano le dignitá strepitose tanto piú volendo il papa ch’egli in quella forma le rendesse piú desiderabili, non lasciò poi succedere la prima promozione seguente de’ cardinali che in essa fra i piú conspicui soggetti non facesse aver luogo a Tarugi. Ma né questa né quella dignitá con la mutazione de’ colori aveva mutato punto in lui i costumi. Rilucevano perciò tuttavia in lui le qualitá sue di prima, anzi tanto piú quanto una maggior luce le faceva maggiormente risplendere, ed in quel medesimo tenore e di sensi e d’azioni e di fama continuò egli sempre poi sino all’ultimo dell’etá sua, e lo condusse agli ottantadue anni.

A Tarugi era, come ho detto, alquanto inferiore d’anni