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56 delle memorie


amatore delli litterati e gran litterato egli stesso per gli studi che professava, e specialmente per le fatiche da lui fatte ne’ piú eleganti e piú culti delle lingue greca e latina e toscana. Con lui aveva strettissima intrinsichezza il Quarengo del quale io feci menzione di sopra, e per suo mezzo fin quando si trovava papa Clemente in Ferrara fui introdotto anch’io nella conoscenza del medesimo cardinale, che poi si compiacque in Roma di farmi godere sempre piú i suoi favori e le conversazioni particolarmente erudite e nobili, con le quali facendo onore agli altri nella sua casa, veniva a riceverlo dalla virtú largamente all’incontro nella sua propria persona. E ciò basterá intorno a quei cardinali vescovi e preti del collegio vecchio, che si trovavano in Roma quando io vi giunsi e che per giudizio dei piú si riputavano i piú cospicui.

Nell’ordine diaconale poi del medesimo collegio vecchio i piú riguardevoli cardinali erano Sforza, Montalto, Colonna, Farnese e Facchinetti.

Sforza dalla professione militare in Fiandra era passato all’ecclesiastica in Roma, fatto cardinale da papa Gregorio decimo terzo per occasione del matrimonio fra Costanza sorella del cardinale e Giacomo figliuolo naturale del papa. Non si vidde forse mai tanta diversitá di costumi di quella che mostrava allora, e che fece apparire dopo sempre nella sua vita e nelle sue azioni il cardinale Francesco Sforza. Da una parte egli non poteva essere né piú vivo d’ingegno né piú pronto di lingua né piú trattabile di maniere né piú disinvolto in occasione di maneggi, e quelli specialmente de’ cinque conclavi fin’allora dove egli si era trovato gli avevano partorita una grande opinione d’abilitá in tutte quelle materie, o di condurre o di rompere o di stringere o di stancare le pratiche, per via delle quali passano le elezioni de’ sommi pontefici. Era dotato di felice memoria, possedeva molte importantissime notizie di stato, e insieme di chiesa; trattavasi allora tuttavia molto splendidamente e con molta laude aveva amministrata la legazione di Romagna, e svelta specialmente di lá una peste abominevole di banditi. Dall’altro canto poi vario, in-