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libro primo - capitolo vi 49


molte opere sue publicate alla stampa aveva conseguito grande applauso in particolare la sua retorica ecclesiastica. Degnissimo di ogni lode invero, e la cui memoria sará specialmente venerata da me finché io viva non solo per la venerazione che si deve a tante virtú per se stesse, ma per l’affetto col quale mi trattò sempre dopo che io mi fui introdotto nella sua conoscenza e famigliaritá, e fu a segno ch’egli mostrava d’amarmi quasi al pari e d’avermi in luogo d’uno de’ suoi propri nipoti.

Nella medesima promozione di questi tre cardinali gregoriani era entrato similmente Francesco Gioiosa francese. Quando egli fu promosso regnava in Francia Enrico terzo, e appresso di lui si trovava in cosí eminente favore Anna duca di Gioiosa fratello del cardinale che il re di suo favorito l’avea fatto divenire suo cognato, dandoli in matrimonio una sorella dell’istessa regina sua moglie. Alla dignitá del cardinalato aveva il re aggiunto una sí gran quantitá di beni ecclesiastici che in breve tempo Gioiosa era venuto a goderne piú d’alcuno altro prelato e cardinale di quel regno. Quindi, morto il cardinale Luigi d’Este protettore di Francia in Roma, aveva pur’anco il medesimo re conferito quell’offizio nel medesimo cardinale di Gioiosa; onde, comparso egli piú volte nella corte di Roma con prerogative sií grandi, non poteva esser maggiore la splendidezza con la quale si trattava né l’autoritá che nelle cose di Francia egli riteneva.

Di questa grandezza che gli era venuta per sí alto favore di fortuna, mostravasi egli nondimeno grandemente capace in riguardo eziandio del suo proprio merito. Era dotato di grave aspetto, e sopra l’ordinario della nazione, dotato ancora di gravi costumi; benché nella frequenza de’ suoi viaggi di Francia egli riteneva pur’anco molta parte di quel moto continuo sí praticato in quelle parti e dalla corte regia e da tutti i signori piú grandi del regno. Ma in ogni modo egli fu sempre sommamente stimato cosí in Roma quando vi dimorava come in Francia, dove piú d’ordinario per suoi propri affari viveva.

Dell’istessa promozione gregoriana di dieci cardinali (che