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436 nota


Nella prefazione:

p. 4: ed. Venezia: «questa etá senile di sessantatre anni e ormai cadente»;

 ed. Amsterdam: «questa mia etá di sessantatre anni, etá ormai cadente»;

p. 4: ed. Venezia: «per conoscere di nuovo tanto piú il viver del mondo»;

 ed. Amsterdam: «per conoscere di nuovo tanto piú i veri del mondo»;

p. 4: ed. Venezia: «non basta il sapere»;

 ed. Amsterdam: «mai non bastò il saper».


Nel capitolo primo:

p. 6: ed. Venezia: «le memorie sepolte con le piú vive»;

 ed. Amsterdam: «le memorie piú morte con le piú vive»;

p. 6: ed. Venezia: «quanto uguale e giusta con tutti sia l’alta mano di Dio»;

 ed. Amsterdam: «quanto uguale e giusta sia l’alta mano di Dio»;

p. 6: ed. Venezia: «ondeggi l’uomo in questo sí naufragante commune Egeo della vita mortale»;

 ed. Amsterdam: «ondeggi l’uomo in questo sí naufragante commune Egeo della vita umana».


Potremmo continuare molto e molto a lungo, ma non ci pare indispensabile.

Noteremo piuttosto che per quanto riguarda evidenti errori di stampa, essi abbondano e nell’una e nell’altra edizione.

Talvolta tra due diverse lezioni si resterebbe forse un po’ incerti nella scelta, ma in generale quelle dell’edizione di Venezia danno l’impressione di lezioni risultanti da un manoscritto piú corretto d’un altro, che abbia servito all’edizione di Amsterdam: o almeno il manoscritto fu piú attentamente seguito a Venezia. È, quindi, preferibile senz’altro l’edizione di Venezia, ma ciò non significa che ambedue le edizioni non abbiano ad esserci di grande aiuto, in diversi punti, l’una per la correzione dell’altra. Che quella di Amsterdam abbia preceduto, come abbiamo visto supposto dallo Zeno, quella di Venezia, si può essere indotti a pensare da omissioni e lacune che troviamo in essa piú frequenti. Giá nella prefazione ne notiamo una (p. 3), poiché dopo le parole: «cose