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432 dai carteggi domestici


ridotte ormai a miseria e a compassione, si risolva di vendere dei miei beni ad ogni peggior partito, perché, come ho detto, io non vorrei mai esser venuto qua, e lo starmi ora a questo modo è d’intollerabil pena e tormento. E a Vostra signoria bacio le mani.

Di Brusselles, li 2 di agosto 1614.

XII

Alla signora Caterina Martinenga Bentivoglio, — Ferrara.

Sono molti giorni ch’io non ho scritto a Vostra signoria illustrissima, ma non voglio però ch’ella creda ch’io non tenga memoria di lei, conoscend’io molto bene qual’è l’affetto e l’osservanza ch’io debbo portarle. Perché ella sia certa di ciò, vengo con questa lettera a baciarle le mani ed a farle saper che, per Dio grazia, io sto tuttavia con salute ed ogni di piú soddisfatto di questo mio carico. Intendo che l’Enzio è per partir in breve per Roma. Non so come Vostra signoria possa lasciarlo partire senza esser prima totalmente guarito. Se ciò sará vero io lo reputerò per segno che ella li porti poco amore. Desidero che Vostra signoria illustrissima mi dia conto dello stato suo; se è gravida ancora nuovamente, e quel che fanno le puttine. Dell’infante me ne dá nuova spesso la signora mia madre, e mi disse che si fa ogni di piú bello, né io posso credere altrimenti essendo fattura di Vostra signoria illustrissima. La prego a credere ch’io in ogni luogo conserverò il mio solito desiderio di servirla, e baciandole nuovamente le mani le prego per fine ogni prosperitá.

Di Brusselles, agli 8 di dicembre 1617.