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430 dai carteggi domestici


parere; ma so che gioverá poco, montando qualche capriccio a Vostra signoria.

Quanto al mandare i miei conti, ho scritto sopra ciò largamente al dottor Calcetti con l’ordinario passato, con quel piú che soggiunse e che Vostra signoria avrá veduto. Giá mi pare che cominciate a essere galantuomo, e che ne comincia a tornare in memoria ch’io sono al mondo. Io non mi partirò mai dal dovere, e la necessitá troppo grande m’ha fatto scrivere con quel giusto sentimento che ho scritto. Verrá a proposito quella rimessa di 2400 ducatoni di Pasqua. Intanto fará bene Vostra signoria ancora a provvedermi nuovi danari come mi promette, e quanto a me, pagandone Vostra signoria quelle partite delle quali ho scritto al dottor Calcetti, non domanderò altro se non gli assegnamenti ordinari, a ragione di 1500 ducatoni di tre mesi in tre mesi, come ho scritto ch’è il mio bisogno.

X

Allo stesso.

Signor fratello. Ricevo la lettera di Vostra signoria dei 22 del passato. Del buon progresso della bonificazione, anche dopo l’apertura di tutte le chiaviche, sento piacer grandissimo. Veggo i disegni di Vostra signoria in materia del seminare fabbricare case e far delle piantate, e desidero ch’ella possa mettere in esecuzione il tutto con ogni migliore esito. Quanto ai ghiacci, voglio sperar che non siano per torci il profitto che a Dio benedetto è piaciuto mandarci nella pesca di Filo.

Del torneo che Vostra signoria prepara di fare ad instanza del duca di Mantova, io non so che dirmi. E resto baciandole affettuosamente le mani.

Di Brusselles, li 11 febbraio 1612.

P.S.—È un gran pezzo che non m’avete scritto lettere di tanta sostanza e di tanto gusto, e se m’aveste mandato