Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/432

426 dai carteggi domestici


pienamente le decorrenze nostre di costá come ne promette. Lunedí prossimo passato uscii di Brusselles insieme col marchese Spinola, e venni qua a Bins per essere qualche giorno appresso a questi principi serenissimi, che al presente sono ai loro diporti di Marimonte, palazzo che hanno distante da questa terra una lega, in mezzo ad una grandissima tirata di campagne delle piú belle che siano in tutti questi paesi. Qui in Bins sono alloggiato col marchese in casa di Moncicidor segretario delle cose di guerra, ed il principale di tutti questi ministri spagnuoli, mio grandissimo amico. Passiamo il tempo allegramente in buona conversazione. Quasi ogni mattina andiamo a Marimonte, e il dopo desinare accompagniamo le Loro Altezze alle caccie, ora di cignali ora di lepri, con grande gusto particolarmente da quattro giorni in qua ché corre una bellissima stagione. Si trova qua parimenti don Luigi di Velasco generale della cavalleria, con molti altri cavalieri della corte. Io mi fermerò qua fuori quattro o cinque altri giorni, e spero che questo poco di ricreazione sia per giovarmi alla sanitá che, per Dio grazia, godo assai prospera. Vostra signoria avrá veduto quel ch’io le risposi in materia della rinunzia ch’ella mi scrisse ch’io facessi per conto della bonificazione, ed avrá inteso pur con mie lettere la risoluzione ch’io presi di trattar questo negozio col Landinelli, il quale avendomi scritto diffusamente sopra questo particolare, io son restato capace e soddisfatto di quanto egli m’accenna, ed al mio ritorno a Brusselles risolverò quel che sará necessario. Dalle risposte ch’io giá diedi a Vostra signoria ella avrá potuto comprendere che il mio dubbio di non risolvermi nacque solo dal non aver io bastante informazione della qualitá del fatto, che nel resto ella può fermamente credere ch’io non desidero cosa piú che di darle ogni gusto e soddisfazione, e per fine le bacio affettuosamente le mani.

Di Bins, li 30 d’ottobre 1610.

P.S. — Signor fratello. Ora che Dio benedetto ha voluto che restiamo in due, conviene che stringiamo piú l’amor no-