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390 lettere familiari


piú tosto bene che mal trattati; e coi buoni trattamenti s’abbia a farne acquisto de’ nuovi e non perdere i vecchi. Se ben ciò non seguirá mai nella mia persona, perché in qualsivoglia tempo e stato nel quale sia per trovarmi, conserverò sempre l’immutabile mia devozione verso il re e la real sua corona. La medesima costanza manterrò ancora in riverire sempre Vostra Eminenza, in ammirar l’infinito suo merito ed in udire gli applausi del singolar suo valore, del che io la supplico a restar persuasa, non desiderand’io cosa piú che goder l’onore della sua grazia, e meritare i frutti che mi posson venire dalla benignissima sua protezione. Sopra il contenuto di questa lettera io ho discorso a lungo qui col signor conte di Brasac, e pregatolo insieme con occasione del suo ritorno a voler compiacersi d’esserne egli il presentatore, e riferire a Vostra Eminenza quel piú che gli ho communicato sopra di ciò. Spero ch’ella si degnará ascoltarlo benignamente e di gradir quegli ossequi per nome mio nella sua persona, che non le possono esser resi, come vorrei, dalla mia. E per fine a Vostra Eminenza bacio umilissimamente le mani.

Di Roma, li 3 di novembre 1632.

X

Al signor Cardinal de’ Medici, a Fiorenza.

Posso affermare a Vostra Eminenza con veritá ch’io non poteva sentir mortificazion maggiore di quella, ch’ho provata nelle durezze della signora donna Costanza sopra il particolare del matrimonio. Dal Guerini sará dato a Vostra Eminenza pieno ragguaglio di quanto è seguito nella materia. Bene assicuro Vostra Eminenza che da me e dal marchese mio fratello e da ogni altro della mia casa, si mostrerá sempre verso il signor marchese Roberto Capponi quel medesimo desiderio