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libro primo - capitolo v 33


generato una prole dalla quale dovevano uscire due lumi ecclesiastici di tanto splendore, come furono prima il cardinale Giovanni e poi il cardinale Ippolito suoi figliuoli. Il primo in virtú de’ suoi meriti portato a quell’onore da un pontefice sí glorioso come fu Pio quinto, e l’altro pure in virtú di lunghe ed egregie fatiche promosso da Sisto quinto pontefice similmente di tanto nome e riputazione al medesimo onore. Nella sua inferior fortuna Ippolito era stato anch’egli come Silvestro suo padre uno degli avvocati concistoriali, e poi era succeduto all’offizio di auditor di rota che dal Cardinal Giovanni prima si esercitava. Presentatasi poi l’occasione d’essere inviato da Pio quinto il cardinale Alessandrino suo nipote a quella sí celebre legazione di Francia di Spagna e di Portogallo, s’era trovato in essa Ippolito facendo non solamente le parti che sogliono in tali casi gli auditori di rota appresso i legati, ma quelle di ministro principale in tutto il negozio che portò seco una sí gran legazione. Quindi creato egli cardinale e datario da Sisto quinto, nella continuazione delle sue fatiche erasi da lui fatta apparire sempre ugualmente ancora la continuazione della sua virtú. Uscito poi d’Italia, ed inviato dal medesimo pontefice alla legazione di Polonia, non si può dire con quanto onore della santa sede e con quanta gloria di se medesimo egli sodisfacesse alla scena publica di quel sí grave e sí importante maneggio; e non passò molto che dal grado di cardinale fu esaltato alla dignitá pontificia.

In questo spazio di tempo che era scorso fin’alla sua andata a Ferrara, aveva egli particolarmente con tre memorabili azioni conseguita un’amplissima gloria: con la prima in riunire la Francia alla santa sede; con la seconda in pacificare insieme le due corone; e con la terza in ricongiungere lo stato di Ferrara alla sede apostolica. Tutte le altre azioni del suo governo erano state pur’anco di gran zelo piene, e di gran prudenza. E perché nell’imperio spirituale consiste la grandezza principalmente e la maestá del pontificato, perciò in questa parte di governo aveva procurato egli, e procurava con ogni attenzione, che la Chiesa facesse ogni