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374 la nunziatura di parigi


sarebbe questa della comprotezione sudetta, ché se bene da una parte ne può risultare ancora molto onore, ne può risultare molto pregiudicio dall’altra. In questa materia dunque torno a replicare candidamente che il meno che io ho pensato è stato a me stesso. Tutto ho subordinato alle considerazioni del primo e secondo punto, ed ho voluto rappresentarle tutte pienamente a Vostra signoria illustrissima in questa cifra, nel modo che le ho esaminate fra me medesimo, prima d’aver data risposta al padre Arnoldo sopra l’offerta fattami, ed essendomi parse tali in somma che dovessero farmici condescendere, l’ho finalmente accettata, com’ho detto di sopra, ma sotto la condizione espressa come pure ho accennato, cioè di volerne prima il beneplacito e consentimento intiero di Sua Santitá e di Vostra signoria illustrissima, e con ciò tener in tanta reputazione le cose loro che, come ho detto, quando concorra in questo negozio il loro gusto, mi verrá quasi piú dalle loro mani la detta comprotezione che da quelle del re medesimo.

Dopo aver io data questa risposta, il duca di Luines ed io ci siamo veduti, ed il negozio si è stabilito, ed in ultimo il segretario Pisius m’ha portata la parola in nome del re medesimo, avendomi significato in sostanza che Sua Maestá mi dava la comprotezione dei suoi affari in Roma ch’aveva il cardinale Orsino e con la pensione medesima, e che quanto al punto del beneplacito di Sua Santitá e di Vostra signoria illustrissima, Sua Maestá trovava questa condizione ragionevole e degna d’un uomo d’onore e grato, e che si prometteva tanto dall’affezione loro che non l’averebber negata a una creatura loro sí confidente, la quale per questo medesimo rispetto di confidenza che Sua Maestá desiderava d’avere con loro era principalmente desiderata da Sua Maestá. Non si può dir quanto gusto il re mostri di ciò, né quanto grande sia quel di Luines, e voglio credere, che quando il negozio venisse ad effettuarsi, tutto il regno ne mostrerebbe un comune applauso, per esser state qui sí ben ricevute le mie azioni generalmente in tante occorrenze sí pericolose e sí gravi, che son