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lettere diplomatiche 347


ferire a Vostra signoria illustrissima intorno alla presente materia del matrimonio predetto.

Di Parigi, li n di gennaio 1619.

Il signor cardinale di Savoia ha poi mandato un suo gentiluomo a farmi sapere la conclusione del matrimonio ancora dalla sua parte, ed oggi senz’altro si sottoscriveranno gli articoli.

XXXIII

Fuga della regina madre dal castello di Blois.

La Francia insomma non può star senza continue novitá, ed ora inaspettatamente n’è sopragiunta una delle maggiori che potessero nascere. La regina madre finalmente non ha potuto contenersi in piú lunga pazienza, onde alli 21 del presente Sua Maestá si risolse d’uscir all’improviso di Bles sulla mezza notte, essendo venuto il duca di Pernon a levamela. Il modo della sua uscita si racconta communemente in questa maniera: cioè, che Sua Maestá scendesse da una finestra del castello, e che, uscita dalla cittá, trovasse l’arcivescovo di Tolosa con una carrozza da campagna e con cento cavalli, e che una lega dopo trovasse Pernon medesimo che l’aspettava con altri trecento cavalli. La regina non prese altre persone in sua compagnia che due sole donne italiane, che vennero con lei in Francia, e due suoi domestici francesi dei piú fidati; e subito se ne andò a Ecure, buona terra ch’è sotto il governo del duca di Pernon, per andarsene di lá poi ad Angolemme verso la Ghienna che è un’altra terra principale della quale è puranche governatore il medesimo Pernon. Quest’avviso venne qua subito, e trovò il re in San Germano, dove Sua Maestá era andata con tutta la corte e con i prencipi di Savoia per passar in quel luogo qualche giorno in trattenimento