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lettere diplomatiche 339


si è fatto. E perché stimo che questo corriere che partirá stanotte o dimattina sia per passar inanzi al sudetto gentiluomo, per questo ho giudicato necessario in un negozio di tanta importanza di far un secondo duplicato di quanto ieri le inviai, ed un duplicato di quel che m’occorse scriverle d’avvantaggio. Onde questo che io debbo ora far sapere di piú a Vostra signoria illustrissima sará aggiunto al secondo duplicato, affinché la materia di questa trattazione le capiti tutta unitamente insieme. Accuso a Vostra signoria illustrissima le sue lettere delli 7 del passato, e le cifre pur dell’istessa data con altre scritture avisate. Io per non aver avuto tempo ho lasciato di rispondere sino al seguente ordinario che doverá partire fra otto giorni.

Di Parigi, li 6 settembre 1617.

XXVII

D’un incidente occorso a monsignor Rucellai.

Diedi conto a Vostra signoria illustrissima dell’accidente occorso a monsignor Rucellai con una mia delli 10 del corrente sí come ella vedrá, in caso che la lettera non fosse capitata, dal duplicato ch’io le ne mando qui a parte. Scrissi quasi all’improviso, perché seppi il successo poco prima ch’io serrassi il mio piego. Dopo ho inteso meglio com’il fatto sia succeduto, ch’è stato in questa maniera. Il marchese di Rogliac s’incontrò con monsignor Rucellai nella fiera di San Germano appresso una bottega d’un orefice, mentre il detto Rucellai andava per la fiera in compagnia della marchesa di Alvi e d’una sua cognata sorella del cardinale di Sordis; mostrò il marchese d’esser urtato da monsignor Rucellai, ed avendo preso da questo occasione di rissa, con un bastone che egli aveva in mano gli diede d’alcuni colpi in sulla testa. Il rumore fu grande e vi concorse ancora gran numero di persone,