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22 delle memorie


la Fiandra dove in luogo di governatore diventava prencipe, e si era trasferito in Germania per levar di lá Margherita e insieme poi ambedue condursi all’effettuazione dell’uno e dell’altro matrimonio. Ma sopravenuta la morte del re, aveva ritardato alquanto il viaggio loro. Aveva voluto l’arciduchessa madre di Margherita accompagnare la figliuola, e perciò Alberto pigliando gran cura dell’una e dell’altra e riuscendo numerosissimo il loro accompagnamento, e massime quello di Alberto che menava seco molti de’ primi signori e molte ancora delle prime dame della Fiandra, non potevano fare sí spedito il viaggio che sempre non fusse lento. Discesero per la via del Tirolo in Italia, e sul Veronese riceverono tutte quelle dimostrazioni che potevano esser fatte verso di loro in ogni piú splendida forma. Quindi passarono a Mantova dove quel duca fece apparir pur verso loro ogni piú regia magnificenza, e nel ricevimento e nelle feste e nell’ospizio e in ogni altra guisa piú insolita. L’aver poi vicino il pontefice, e l’invito affettuoso di lui medesimo diede occasione che venissero a trovarlo in Ferrara per accrescer tanto piú la sodisfazione di tali matrimoni, con vederli celebrati per mano sua propria. Fu sollennissima l’entrata che fece la regina in quella cittá. Dormí la sera avanti (e fu quella del giorno dodeci di novembre) in un luogo vicino a Ferrara tre miglia, e quivi la fece visitare il pontefice in nome suo da due cardinali con titoli di legati, e furono Bandini e San Clemente oltre a tutti quei onorevoli incontri ch’ella poteva ricevere dalla corte pontificia. Fuori della cittá ritrovossi tutto il sacro collegio alla porta. Di lá i cardinali a cavallo con l’abito, e l’ordine consueto in somiglianti occasioni, l’accompagnorno sino al palazzo pontificale. Veniva anch’essa a cavallo, tolta in mezzo nell’ultimo fra i due cardinali Sforza e Montalto, che erano i piú antichi diaconi. Dopo lei seguiva l’arciduchessa sua madre, e l’arciduca Alberto pure a cavallo, e dopo loro le dame delle corti loro e famiglie in carrozze da viaggio. A quel modo i cardinali accompagnarono la regina sino al condurla in una lunghissima sala dell’abitazione pon-