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libro secondo - capitolo vi 251


annui, dicendo che non gli mancherebbono altre vie da ricompensare il cardinale di Gioiosa ch’esercitava allora quella sorte d’impiego. Non ricusò il legato la prima offerta mostrando di farne la stima che si doveva, ma non accettò giá la seconda col dire che il zio fosse del tutto alieno dal vedere impegnati i suoi tanto innanzi con i prencipi.

Partito che fu da Lione il re insieme con la regina, parve al legato che non gli convenisse, per dignitá della sede apostolica e sua, di restar solo in quella cittá, e d’aspettare in essa le risposte ch’egli doveva ricevere d’Italia e di Spagna, ma che sarebbe stato meglio d’attenderle in Avignone, cittá del papa molto vicina a Lione. Imbarcossi dunque egli sul Rodano, e in cinque giorni si trovò in Avignone. La prima risposta, come piú d’appresso, fu del Valenti, e ne rimase con grande amarezza il legato. Avvisavalo esso Valenti che non avendo trovato in Turino il duca di Savoia, egli perciò si era trasferito subito a Somma terra dello stato di Milano, dove si erano abboccati insieme il duca e il Fuentes e l’ambasciatore cattolico residente in Turino. Ch’egli aveva con ogni piú efficace maniera passati gli offizi necessari con loro secondo gli ordini del legato, ma senza alcun frutto. Ch’essi mostravano gran resistenza intorno alla ratificazione dell’accordo. Che lo riputavano troppo svantaggioso per quella parte. Che il duca minacciava altamente i suoi deputati per aver sottoscritta la capitolazione contro l’espresso ordine suo. Che sopra di ciò si doleva in qualche modo ancora del legato medesimo, e che finalmente la risposta di esso duca e del Fuentes era stata di voler subito spedire a Roma persona loro particolare, per far nuova instanza al papa accioché nuovamente interponesse la sua autoritá per ridurre a qualche piú moderata forma l’accordo. Ciò significava il Valenti, ed in effetto il duca inviò subito a Roma il cancelliere Belli, e dal Fuentes vi fu spedito don Sanchez Salines. Concluse nondimeno il Valenti d’aver penetrato che ciò si facesse per guadagnare tempo per ricevere dalla corte di Spagna la risoluzione, che di lá in primo luogo si aspettava da loro.