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libro secondo - capitolo vi 235


come fu mostrato di sopra. Onde stimò il legato che potesse ora bastare una semplice messa da lui recitata, ma però publicamente nella chiesa catedrale medesima e con piú numeroso e piú riguardevole concorso. Dunque, stabilito il giorno all’azione, il legato fu il primo ad entrare in chiesa e l’accompagnorno tre cardinali, che allora si trovavano appresso il re insieme con molti vescovi. Fatta l’orazione all’altar maggiore, passò il legato a sedere sul trono sotto un baldachino che per lui stava eretto dal lato dell’evangelio. In poca distanza da lui si posero i cardinali, e piú lungi in piú basso luogo poi gli accennati vescovi. Intanto entrarono, nella chiesa il re e la regina con tutto l’accompagnamento della loro corte, e con straordinaria pompa di vestiti e di gioie, che campeggiavano da ogni parte, ma specialmente nella persona della regina vestita d’un manto reale ch’era tempestato di gigli d’oro, e che insieme con diversi altri reali ornamenti in capo, facevano risplendere a meraviglia quella bellezza naturale in lei che non aveva bisogno d’alcuno esteriore ornamento. Postosi il re con la regina in genocchione avanti l’altare, il legato prese ancor egli i suoi paramenti sacerdotali e ripassato all’altare vi recitò la messa, e poi in ultimo con le solite orazioni benedisse l’uno e l’altra, e tornato egli poi al suo luogo di prima, partirono il re e la regina con tutta la corte loro. Né quella azione poteva succedere con maggiore allegrezza e applauso di quello che apparí e dentro in chiesa e fuori per tutta la cittá.

In quel medesimo giorno celebrossi il banchetto regio di nozze, e le persone che ci intervennero sedevano in questa maniera. Il re nel mezzo, al destro lato la regina e al sinistro il legato, con tre sedie uguali. Appresso il legato sedevano i tre cardinali, il patriarca in qualitá di nunzio l’ambasciatore di Spagna e quello di Venezia; e dall’altra parte dopo la regina avevano luogo alcune prencipesse che potevano essere piú capaci di tal onore. Servirono i prencipi e gli altri primi signori alle persone reali, in questa occasione, secondo la qualitá degli offici loro. Dopo il banchetto, cominciossi a danzare