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libro secondo - capitolo vi 221


si aspettavano, e che di giá con sí lieto principio si largamente si raccoglievano. Che perciò non potendo Sua Santitá di persona propria far questi offizi, che richiedeva una si importante occasione, aveva eletto lui che godeva l’onore d’essere il piu congionto seco di sangue e di ministerio e di confidenza per sodisfare in sua vece alla necessitá di questo sí grave maneggio. E qui poi con parole affettuosissime si stese il legato a pregare in nome del pontefice il re che volesse disporsi alla pace in ogni maniera dalla sua parte, assicurandolo che aveva indrizzate le cose di modo appresso il duca di Savoia e il conte di Fuentes, che non dovrebbe dubitare Sua Maestá di non riceverne ogni piú conveniente sodisfazione dal canto suo. Questa fu la prima generale instanza con la quale procurò il legato di fare apertura al negozio.

Il re gli rispose che non poteva se non lodar grandemente il pontefice del vivo zelo che mostrava nel procurare il ben publico della cristianitá insieme col servizio particolare della Chiesa; e poi lo ringraziò in ogni piú riverente maniera e dell’affetto paterno e del senso onorevole che sí pienamente di nuovo faceva apparire verso la sua persona. Quindi passò a giustificare la causa sua. Disse che ad ognuno era noto il sollenne accordo fra lui e il duca di Savoia ultimamente seguito. Ciò piú di tutti sapere il pontefice, con l’autoritá del quale per mezzo del patriarca di Constantinopoli si era maneggiata la negoziazione e conclusa; ma uscito di Francia il duca, mentre doveva secondo le promesse farne seguir subito l’esecuzione, averla con vari mendicati pretesti allungata, e poi ad instigazione delli spagnuoli con aperte repugnanze sfuggita. Perciò veramente essere il duca il violatore dell’accordo, il perturbatore della pace, il machinatore della guerra. Ma, intorno alla guerra, essersi però ingannato pensando ch’egli dovesse aspettarla e non prevenirla. Dunque egli con sí chiara e giusta necessitá aver voluto con la prevenzione opporsi al disegno de’ nemici, e procurar per via della forza la restituzione del suo, giacché dopo sí lunga pazienza non gli era potuto ciò riuscire amichevolmente per via del negozio.