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libro secondo - capitolo v 199


dubitare, che ricusando egli questo nuovo accrescimento d’onore, non venisse a cadere in San Giorgio un vantaggio tale.

Aggiungevasi a quella parte di renitenza che in lui si vedeva quella che Giovan Francesco suo cognato mostrava in vederlo partir di Roma, stimandosi e da lui e dalla moglie sua Olimpia, sorella d’Aldobrandino, che l’allontanarsi egli dal papa tornasse in notabile pregiudizio delle persone loro e di quelle de’ loro figliuoli. Ma finalmente si unirono insieme l’inclinazione del zio e del nipote a seguitare quelle che in generale si mostravano dalla corte, e che piú manifestamente ne’ ministri di Spagna e Savoia apparivano nel desiderare che Aldobrandino fosse eletto a questo maneggio; al che diedero non picciola forza l’instanze poco prima fatte dal re di Francia medesimo al papa, come fu narrato di sopra, accioché volesse mandare l’istesso Aldobrandino in qualitá di legato a benedire in Fiorenza il suo reale sponsalizio con la prencipessa Maria de’ Medici. Onde questo ministerio tanto piú serví d’occasione per fare che unitamente ancora seguisse l’altro. Publicata che fu in concistoro dal papa, nel modo che pur similmente allora mostrai, e da Aldobrandino seguita la sua prima legazione in Fiorenza, egli partí da quella cittá per andare in Francia, dove era indrizzata principalmente questa seconda.

Qui dunque ritornando io al primo filo del mio discorso, riferirò qua innanzi tutto quello che da lui fu negoziato e poi stabilito a favor della pace publica, e procurerò che ciò segua con la medesima diligenza e brevitá insieme, che io mi son sforzato di usare in tutte le materie passate.