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198 delle memorie


pace frescamente conclusa in Vervin, ed a questo fine smorzar quanto prima queste rimanenti fiamme di turbolenze, onde la cristianitá veniva di nuovo con tanto pericolo minacciata. Volle nondimeno egli prima scuoprire il senso di tutto il sacro collegio de’ cardinali intorno a sí importante materia; e perché potessero manifestarlo con maggior libertá, volle udir a parte ciascuno di loro in camera. L’opinioni communemente di tutti furono che la gravitá del negozio richiedeva una legazione espressa, e che quanto prima fosse necessario di effettuarla.

Risoluta la legazione, restava che si eleggesse il legato; sopra il qual punto s’incontravano non picciole difficoltá, poiché se bene il sacro collegio era fornito di molti soggetti per bontá prudenza e virtú molto riguardevoli, con tutto ciò non era facile il trovare in essi la precisa qualitá della confidenza ch’era cosí necessaria appresso quei prencipi a’ quali doveva essere indrizzata la legazione. Perciò si rivoltarono gli occhi di Roma principalmente sopra i due cardinali nepoti, Aldobrandino e San Giorgio. Appresso il papa era Aldobrandino, come di giá sopra mostrai, nel primo grado di sangue e d’amore, e insieme di stima e d’autoritá, e verso di lui era cresciuto grandemente l’affetto del zio col maneggio ch’egli aveva avuto nella devoluzione di Ferrara sí ben guidato. Giudicavasi nondimeno capace ancora San Giorgio di questa legazione e d’ogni altro simile impiego, ma ben tosto si restrinsero le principali instanze del duca di Sessa e de’ cardinali spagnuoli sulla persona d’Aldobrandino. Da una parte il papa inclinava a dar questa nuova occasione di gloria a questo suo primo nipote, e dall’altra temeva dover riuscirne dubbioso l’avvenimento, e mal volentieri veniva a privarsi del suo ministerio, che piú d’ogni altro lo sollevava. Fra queste medesime contrarietá di sensi, rimaneva l’istesso Aldobrandino pur anche molto sospeso nell’animo; invitavalo ardentemente l’occasione di un tanto impiego, ed all’incontro non averebbe voluto abbandonare il luogo che godeva appresso del zio, e porger commoditá d’avvantaggiarsi appresso di lui all’emulo suo San Giorgio, benché non lo pungesse anche poi quasi meno l’emulazione in poter