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libro secondo - capitolo v 163


Dichiaratosi il re che darebbe orecchie a qualche ragionevole accordo anche prima di venirsi al deposito, scrisse subito il papa una affettuosa lettera di sua mano al duca di Savoia, con la quale caldamente l’esortava a non perdere si buona occasione di aggiustarsi col re e di uscir quanto prima da si duro negozio e pieno di si nodose difficoltá. Ricordògli a questo fine che volesse proporre qualche speditivo e riuscibile partito, e dal nunzio suo ordinario gli fece liberamente soggiungere che si disingannasse ormai, e credesse che il negozio non poteva piú durare in quella maniera, e che assolutamente il re non l’avrebbe sofferto. Mostrossi il duca desideroso d’aggiustamento, e di nuovo si dichiarò che egli dalla sua parte effettuarebbe volontieri il deposito, affermando ciò con termini tanto espressi che si cominciò a credere ch’egli veramente inclinasse al partito.

Dunque non tardò piú il patriarca in procurare di stringerlo, benché il papa sempre continuasse a mostrarvisi renitente. In ogni caso voleva il papa che il deposito seguisse in tal forma ch’egli potesse con sicurezza, nel fine della causa, vedere eseguita la sua sentenza. Era la sua intenzione che il re e il duca rinovassero in piú ampia forma il compromesso di prima; che vi si comprendesse la decisione del petitorio insieme col possessorio, a fine di terminare la causa per sempre; che perciò gli si allungasse il tempo sino al termine di tre anni; che il marchesato si mettesse in mano di un presidio composto de’ suoi vassalli; che il re e il duca ampiamente rassicurassero di non tentare in esso novitá alcuna mentre durasse il deposito; che proporzionatamente concorressero alla spesa necessaria per mantenere il presidio; e che in particolare dal re gli fosse data ogni maggior sicurezza che gli eretici della Francia, e massime i piú vicini del Delfinato, non risarebbero insolenze contra il deposito che si doveva fare.

Queste erano le condizioni principali che per effettuarlo proponeva il papa dal canto suo.

Ma venutosi a trattare piú strettamente sopra ciascuno di questi punti, cominciossi ben presto a scuoprire quanto il duca