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libro secondo - capitolo v 161


ricusarebbe di sottoporvisi. Volse di piú che il patriarca usasse ogni diligenza maggiore accioché il re, non ostante il compromesso e il deposito, si contentasse di porgere orecchie anche intanto ad altri partiti per via de’ quali potesse nascere qualche composizione amicabile fra le parti, e cosí restar egli poi libero affatto da ogni impegnamento fra loro. Di quanto si negoziava tra il papa e il re aveva piena notizia l’ambasciatore di Sillery, né mancava il papa di fare ogni offizio con lui parimente, accioché egli accompagnasse i suoi in ogni forma piú favorevole appresso il re nella materia della quale si trattava.

Esposte che ebbe il patriarca al re le sue commissioni, lo trovò tuttavia molto fermo nel desiderare che in ogni modo si effettuasse il deposito, senza il quale si mostrava del tutto alieno dal prolongare con nuovi termini il compromesso. Persisteva nel dire che il prolongarlo era troppo vantaggio del duca di Savoia, ma che quando vedesse in mano del papa il suo marchesato (con questa parola di suo sempre il re parlava), egli allora consentirebbe a prolongare il compromessa tutto quel tempo che per decidere la causa vi bisognasse, e che nel medesimo tempo ancora si contenterebbe d’udire altri partiti d’amicabile accordo che si proponessero. Questo fu il senso che il re mostrò, e questa la risposta che fece.

Dunque non tardò il patriarca, dopo aver negoziato col re, a trasferirsi in Piemonte per trattar col duca di Savoia medesimamente dell’istessa materia nel modo che conveniva. Era di giá informato il duca della proposta che aveva fatta il re intorno al deposito, e ne sentiva un amarissimo dispiacere; perché in effetto nel piú occulto di se medesimo egli stava risolutissimo di non voler in niun conto venire alla restituzione del marchesato; nondimeno considerando per l’altra parte quanto gli fosse necessario di non accrescere maggiormente i sospetti nel re, e di non farli nascere nel papa, aveva presa risoluzione di consentire per lo meno apparentemente al deposito; e perciò il patriarca nel riferirgli quanto aveva in commissione dal papa lo trovò ben disposto all’effettuare per la sua parte il deposito, ancorché per altre sue parole, e