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libro secondo - capitolo iii 143

suoi, tanta era nel rimanente ancora la perfezione del suo volto, e sí rara in tutte le altre parti quell’armonia di bellezza che in lei si ammirava e che al bello d’ogni altra con sí manifesta superioritá prevaleva. Tale in Fiorenza manifestavasi la regina, ma sedici anni dopo quando io giunsi a Parigi, nel qual tempo continuava ella nella regenza per la tenera etá del re suo figliuolo e tuttavia riteneva il governo del suo regno, io la trovai pur similmente con sí vago e fresco aspetto che la sua bellezza d’allora non punto meno risplendeva nell’abito vedovile di quello si fosse veduta risplender prima nel maritale. E puoté farsi giudizio che sí come ella aveva superate giá tutte le bellezze d’Italia, cosí avesse riportato il medesimo vantaggio poi anche sopra tutte quelle di Francia. Sbrigatosi il cardinale da questa sua prima legazione con tutto quel maggior gusto che poteva darsi o riceversi da ogni parte, risolvè di mandar a Roma quasi tutto l’intiero suo accompagnamento di prima, e di tener seco quel solo numero di persone che necessario fosse al fare con ogni celeritá maggiore il suo viaggio di Francia, onde non ritenne se non il vescovo d’Avellino ch’era stato suo medico, e volle condur seco anco due predicatori eminenti, che furono il Monopoli capuccino del quale io parlai di sopra, ed il padre don Paolo Tolosa dell’ordine teatino. Erano però molto differenti, e quasi del tutto contrari fra loro questi due predicatori nella professione del predicare. Il Monopoli, come allora toccai con mano, mostravasi tutto austero e d’abito e di faccia e di voce e di parole e d’azioni, e purché egli apparisse dotto non si curava d’apparire eloquente. All’incontro il vestir del Tolosa poco variava dall’abito ecclesiastico piú commune. Egli era dotato di nobile e graziosissimo aspetto, e corrispondeva all’aspetto la voce e ’l gesto; e al gesto ogni altra parte ch’egli faceva nel pulpito, e benché valesse molto nella dottrina vedevasi nondimeno che il suo talento maggiore consisteva nell’eloquenza. In tanta dissimilitudine riusciva l’uno però similissimo all’altro e di stima e di laude, perché ciascuno di loro nel suo genere di predicare non poteva essere udito