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libro secondo - capitolo iii 137

stimò che fusse opportunissima l’occasione ancora di spedirlo con ogni celeritá maggiore a procurar la pace tra il re di Francia e il duca di Savoia, ed a stabilire tanto piú nel medesimo tempo quella ch’era seguita sí frescamente col mezzo suo fra l’istesso re di Francia e il re di Spagna. Maturato ben prima questo pensiero, come in altro luogo si vedrá piú distintamente, chiamò il sacro collegio de’ cardinali in un concistoro particolare e diede loro parte dell’una e dell’altra resoluzione che aveva presa. Disse che il re di Francia con molto affetto l’aveva richiesto a voler inviare legato a Fiorenza il cardinale Aldobrandino suo nipote, accioché in nome suo benedicesse il sponsalizio matrimoniale che doveva seguire tra esso re e la prencipessa Maria de’ Medici. Che a tale instanza egli con ogni volontá era condesceso sperando che da un tal matrimonio fosse per nascere un gran bene alla cristianitá, e specialmente alla Francia; che ogni di quel re facendo apparire la sua riverenza verso la Chiesa verso la santa sede e verso la religione cattolica, poteva sperarsi che i suoi descendenti, all’imitazione di Carlo magno e di tanti altri loro gloriosi progenitori di nome e d’azione veramente re cristianissimi, fossero per mostrare il medesimo zelo e pietá in favore della Chiesa, e ch’avessero particolarmente a liberare la Francia dall’eresia e ridurre quel regno all’antica e sola religione cattolica. Ciò disse il papa in riguardo alla legazione di Fiorenza.

Quindi ripigliato il ragionamento, diede parte al sacro collegio della guerra, che aveva mossa il re di Francia contra il duca di Savoia, e del pericolo che soprastava alla cristianitá d’un incendio molto peggiore per tal cagione. Rappresentò l’obligo che egli aveva d’usar tutti i remedi possibili per estinguerlo, e ch’egli perciò stimava necessario d’inviare speditamente il medesimo cardinale Aldobrandino in Francia dopo che si fusse sbrigato dalla legazione di Fiorenza; e domandò poi in ultimo il parere loro a’ cardinali sopra l’una e l’altra delle legazioni. Fu dal sacro collegio l’una e l’altra sommamente approvata. Onde finito il concistoro, fu dal papa