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eguale a molt’altre Città di Lombardia, e da un Diploma dello stesso anno di Filippo Re de’ Romani fratello dell’Imperatore Arrigo Sesto riportato dal già citato Bonelli si ricava, ch’era compresa nella Marca Trevigiana, o come vuolsi Veronese, il che secondo l’opinione del chiarissimo Muratori vale lo stesso; anzi argomento maggiore dell’Italica condizione di Trento a que’ tempi si trae dall’avere il suddetto Re de’ Romani ordinato, che le appellazioni della Città di Trento come quelle di Verona, Vicenza, Padova etc. vengano ricevute da Obizzo Marchese d’Este; e queste Appellazioni formavano appunto quel diritto, che Federico si riserbò sopra le Città, che furono comprese l’anno 1183 nella celebre pace di Costanza. Dalchè in certo modo inferir potrebbesi ancora, che Trento pure facesse ultimamente parte della gran lega Lombarda, cioè di quella della Marca di Verona, e di Venezia, che tale fu il titolo, che presero i collegati, nulla ostando il non trovar nominata questa Città in quel atto memorabile, giacché non vi appariscono nemmen Allessandria, e Tortona, delle quali pur di certo si sa, che una volta erano del numero delle collegate.

Così pure verso la metà del decimoterzo secolo Trento si resse qualche anno ancora per mezzo de’ proprj Magistrati, e venne poi egualmente che altre Città d’I-