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Pietro Bembo - Rime |
CXXXIV.
Sì divina beltà Madonna onora,
ch’avanza ogni ventura il veder lei:
ben è tre volte fortunato e sei,
cui quel sol vivo abbaglia e discolora.4
E s’io potessi in lui mirar, qualora
di rivederlo braman gli occhi miei,
per poco sol, non pur quant’io vorrei,
questa mia vita a pien beata fora.8
Ché da ciascun suo raggio in un momento
sì pura gioia per le luci passa
nel cor profondo, e con sì dolce affetto,11
ch’a parole contarsi altrui non lassa:
né posso anco ben dir, quanto diletto
sol in pensar de la mia donna sento.14
CXXXV.
Se mai ti piacque, Apollo, non indegno
del tuo divin soccorso in tempo farmi,
detta ora sì felici e lieti carmi,
sì dolci rime a questo stanco ingegno,4
che ‘n ragionar del caro almo sostegno
de la fral vita mia possa quetarmi,
le cui lode, e scemar del vero parmi,
foran al Mantovan troppo alto segno:8
la donna, che qual sia tra saggia e bella
maggior non pò ben dirsi, e sola agguaglia,
quanti fur del ciel doni unqua fra noi,11
Letteratura italiana Einaudi 82 |