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Pietro Bembo - Rime

da quel folle tiranno or mi difendi,
del qual fui cotant’anni e sì suggetto.4

Se, per donarmi a te, chiaro disdetto
ho fatto a lui, sovra ‘l mio scampo intendi,
e perché ‘l fallo mio tutto s’ammendi,
col tuo favor tranquilla il mio sospetto.8

Di riaprirsi Amor questo rinchiuso
fianco, e raccender la sua fiamma spenta
cerca: tu dammi, ond’ei resti deluso.11

Che l’ardir suo conosco e l’antico uso,
e so come scacciato al cor s’aventa,
e dentro v’è quando ne pare excluso.14

CXIX.

Uscito fuor de la prigion trilustre
e deposto de l’alma il grave incarco,
salir già mi parea, spedito e scarco,
per la strada d’onor montana, illustre,4

quand’ecco Amor, ch’al suo calle palustre
mi richiama, e lusinga, e mostra il varco,
né di pregar, né di turbar è parco.
per rimenarmi a le lasciate lustre.8

Ond’io, Padre celeste, a te mi volgo:
tu l’alta via m’apristi, e tu la sgombra
de le costui, contra ‘l mio gir, insidie.11

Mentre da questa carne non mi sciolgo,
scaccia da me sì col tuo sole ogni ombra,
che ‘l bel preso camin nulla m’invidie.14


Letteratura italiana Einaudi 73