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Pietro Bembo - Rime |
com’io solea, ne sento al cor quel caldo,
che scemato giamai non si rinforza,8
stendi l’arco per me, se vòi ch’io viva,
né ti dispiace aver chi l’alte prove
de la tua certa man racconti e scriva.11
Non ho sangue e vigor da piaghe nove
sofferir di tuo strale: omai l’oliva
mi dona e spendi le saette altrove.14
XCVI.
Se tutti i miei prim’anni a parte a parte
ti diedi, Amor, né mai fuor del tuo regno
posi orma o vissi un giorno, era ben degno
ch’io potessi attempato omai lasciarte,4
e da’ tuoi scogli a più secura parte
girar la vela del mio stanco legno,
e volger questi studi e questo ingegno
ad onorata impresa, a miglior arte.8
Non son, se ben me stesso e te risguardo,
più da gir teco: i’ grave e tu leggero;
tu fanciullo e veloce, i’ vecchio e tardo.11
Arsi al tuo foco e dissi: – altro non chero -,
mentre fui verde e forte: or non pur ardo,
secco già e fral, ma incenerisco e pero.14
XCVII.
Già donna, or dea, nel cui verginal chiostro,
scendendo in terra a sentir caldo e gelo,
Letteratura italiana Einaudi 60 |