Pagina:Bembo, Pietro – Rime.pdf/134


Pietro Bembo - Rime

e come non so che si bea con gli occhi,
perché sempre di gioia il cor trabbocchi.

46.

Puossi morta chiamar quella, di cui
face d’Amor nessun pensero accende,
né dice: che son io, lassa? che fui?
né giova al mondo, e se medesma offende;
né si ten cara, né vòl darsi a lui,
che già molt’anni sol un giorno attende;
né sa, con l’alma ne la fronte expressa,
altrui cercar e ritrovar se stessa.

47.

Però che voi non sete cosa integra,
né noi, ma è ciascun del tutto il mezzo:
Amor è quello poi, che ne rintegra
e lega e strigne come chiodo al mezzo;
onde ogni parte in tanto si rallegra,
che suoi diletti e gioie non han mezzo:
e s’uom durasse molto in tale stato,
compitamente diverria beato.

48.

Così voi vi trovate, altrui cercando,
e fate nel trovar paghe e felici.
Dunque perché di voi ponete in bando
Amor, se son di tanto ben radici
le sue quadrella? or danno in guerreggiando
qual maggior posson farvi alti nemici,


Letteratura italiana Einaudi 124