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Ma sopra a tutti questi scrittori è degno di memoria Leonardo Vinci, il qual insegnò l'anatomia de i corpi liumani, e de i cavalli, ch'io lio veduto apresso a Francesco Melzo, designata divinamente di sua mano. Dimostrò anco in figura tutte le proportioni de i membri del corpo liumano; scrisse della prospettiva de i lumi, del modo di tirare le figure maggior del naturale, e molti altri libri, dove insegnò quanti moti et effetti si possano considerare nella Mathematica, e mostrò l'arte del tirare i pesi con facilità, de i quali tutta l'Europa è piena, e sono tenuti in grandissima stima da gli intendenti, perchè giudicano non potersi far di più di quello che egli ha fatto.
Oltre di ciò egli ritrovò l'arte d'intornir gli ovati, che è cosa degna di molta meraviglia, la quale fu poi insegnata da un discepolo del predetto Melzi, a Dionigi fratello del Maggiore, che la essercita ora felicissimamente. Disegnò varie sorte di ruolini da macinare col mezzo de cavalli, che sono sparsi per tutto il mondo, insieme con diverse rote di levar le acque in alto, insegnò il modo di far volar gli uccelli, andar i Leoni per forza di ruote, e fabbricare animali mostruosi, e con tanto ingegno designò le faccie mostruose, che niun altro mai, come che molti siano stati in questa parte eccellenti ha potuto agguagliarlo.
Ma di tante cose niune se ne ritrovano in stampa, ma solamente di mano di lui, che in buona parte sono pervenute nelle mani di Pompeo Leoni, statouaro del Catolico Re di Spagna, che gli hebbe dal figliuolo di Francesco Melzi, e n'è venuto di questi libri ancora nelle mani del S. Guido Mazenta, Dottore virtuosissimo, il quale gli tiene molto cari. (Tempio, p. 17 sg.).