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dugio1. Ma, pur non raggiungendo un risultato definitivo, il còmpito riuscirà fin d’ora di reale vantaggio agli studiosi, mettendo a loro disposizione un materiale vinciano inedito.
Potrà la raccolta dei documenti e delle memorie che presentiamo, riguardarsi incompleta, non soltanto per qualche omissione — inevitabile in consimili lavori — di notizie o documenti già pubblicati, ma per il diverso concetto che lo studioso voglia formarsi, riguardo ai limiti entro i quali contenere la selezione del materiale da ordinare; poichè, se prendendo alla lettera la espressione Documenti e memorie riguardanti la vita e le opere di Leonardo, si dovrebbe raccogliere tutto quanto Leonardo ha lasciato, e quanto di lui e delle sue opere venne scritto — il che assegnerebbe al compito un campo indefinito, con incerto risultato finale — più pratico sarà giudicato il proposito di elencare soltanto il materiale documentario destinato a ritrarre, dallo stesso ordinamento cronologico, maggiore valore e significato: mentre semplici appunti personali di Leonardo, o del tempo suo, senza preciso riferimento a momenti, od a fatti speciali della vita sua, non offrirebbero particolare interesse, e nemmeno le notizie prive di diretto richiamo a tradizioni risalenti al tempo di Leonardo. Perciò, la raccolta non venne estesa al periodo di tempo susseguente la morte di Francesco Melzi, allievo ed erede di Leonardo, e si chiude colle notizie riferite dal Vasari e dal Lomazzo, che dal Melzi ricevettero le ultime informazioni orali sulla vita e le opere di Leonardo.
Ciò premesso per precisare i limiti e gli intendimenti del presente lavoro, aggiungeremo come questo intenda di conservare il carattere di raccolta destinata specialmente a facilitare la consultazione del materiale d’interesse biografico, senza esonerare gli studiosi vinciani dal compiere, per loro conto, l’esame delle
- ↑ Infatti, durante la stampa di questo volume mi avviene di avvertire un frammento di lettera di Leonardo, nel Cod. Atl. sfuggito al trascrittore ed agli altri studiosi vinciani, interessante per i rapporti dell’artista con Cecilia Gallerani, verso il 1483-85:
«M.ca d. Cecilia — Amantissima mia Diva. Lecta la tua suaviss.a...»Cod. Atl. 297. v.