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quale anzi formava un motivo caratteristico e quasi fondamentale — ma anche negli edificii religiosi d’oltralpi, induce facilmente a riprodurre tale forma anche nella facciata del Duomo: e di fronte alla dibattuta questione se l’architettura di questo proceda piuttosto dal lombardo che dal gotico, sembra veramente una occasione eccezionale questa di poter adottare un motivo che risponde a quei due diversi indirizzi. Eppure la questione non può essere risolta da questo punto di vista generale, giacchè è veramente questo il caso in cui bisogna escludere ogni argomento o conclusione che si fondi su concetti teorici o scolastici di stile, per consultare invece direttamente il monumento, allo scopo di ricavarne quella soluzione che sia tutta sua, nata dalle sue forme e dal suo organismo. Percorriamo il Duomo, frughiamo in ogni angolo più remoto, e, dal minuto esame di tutte le sue forme, noi desumiamo il fatto che la forma circolare è sistematicamente esclusa come elemento o base dei motivi architettonici: non consideriamo tali, ben inteso, gli scomparti geometrici di dettaglio, nè le parti superiori delle intelaiature di finestre, che sono subordinate alla ossatura delle finestre stesse: una sola eccezione sarebbe data, per verità, da quelle piccole aperture dei sottotetti delle navate mediane che si veggono verso l’interno della navata maggiore, le quali hanno la forma circolare inscritta in un quadrato, richiamando una disposizione tutta lombarda; ma quelle aperture son così piccole da non aver peso nella impressione generale, potendo essere considerate come parti molto secondarie dell’organismo. Questa assenza assoluta della forma circolare nel Duomo non deve quindi dissuadere dall’introdurre, proprio nel mezzo della facciata, un motivo che ritrae appunto tutta la caratteristica sua grandiosità dalla forma circolare, e che sarebbe una vera stonatura in tutto lo sviluppo decorativo del Duomo? A chi credesse di poter ricavare sufficiente autorità dall’esempio dei motivi ornamentali delle finestre absidali, si potrà far rilevare tutta la cura colla quale il motivo circolare della intelaiatura, per quanto di ragguardevoli dimensioni, sia stato subordinato alle profilature molto pronunciate del contorno delle finestre: non si tratta infatti che di una cordonatura esile e semplicissima la quale, col vario intreccio, forma il motivo circolare. Volendosi invece sviluppare la finestra circolare col motivo della rosa conforme agli esempi dell’architettura lombarda, ognuno sa quanto debbano essere sviluppate e mosse le profilature che ne formano il contorno, e come queste, affinchè completino l’effetto del motivo, si richiedano altresì ricche d’intagli: ebbene, un’altra caratteristica della decorazione architettonica è la mancanza assoluta di profilature intagliate1.

Si noti finalmente come la intelajatura nel motivo della rosa sia generalmente costituita da un comparto radiale del quale sono un elemento

  1. Le sole profilature intagliate che si veggono in Duomo appartengono a motivi puramente decorativi piuttosto che all’ossatura architettonica: tali sono quelle del monumento a Papa Martino.