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decorazione trova opportunamente il campo di una razionale applicazione limitato al motivo complessivo delle tre porte, e concorre, mediante una serie di ornamentazioni geometriche basate sopra i citati esempii, ad accentuare sempre più la caratteristica dello stile del Duomo con un nuovo e potente legame in tutta la decorazione di quel motivo importantissimo.

Passando alla parte che sovrasta le porte, ci troviamo dinnanzi a tre comparti di facciata limitati dai contrafforti e riproducenti la stessa ossatura delle testate dei bracci di croce; la decorazione di questi piani verticali si fonda anzitutto sul motivo delle finestre: pei due comparti minori le finestre hanno le dimensioni e proporzioni, diremo quasi, imposte dallo stesso organismo interno della navata e risultano eguali a quelle laterali dei bracci di croce; e qui torna opportuno avvertire la decorazione particolare di queste finestre la quale è alquanto diversa da quella delle altre e più caratteristica, poichè nella insenatura esterna del contorno, invece delle statue a tutto rilievo portate da mensole, si hanno figure a rilievo meno pronunciato e facenti corpo colla costruzione stessa, alternate col motivo di vegetazioni fiorite ravvolte da filaterio a spirale con iscrizioni. Questa variante caratteristica delle testate dei bracci di croce si presta ad essere riprodotta sulla facciata nelle corrispondenti finestre delle navate mediane, col che si raggiunge anche lo scopo di rompere alquanto la monotonia di quel partito di statue sostenute da mensole, che, nelle finestre dei fianchi, ebbe eccessivo sviluppo all’epoca in cui l’elemento statuario prevalse nella decorazione del tempio.

Nel campo centrale della facciata, che è il più importante, il motivo della finestra deve necessariamente avere uno sviluppo assai maggiore, e in rapporto colla superficie piana nella quale si apre. Riguardo all’ossatura da adottare per questa finestra non vi hanno grandi incertezze: le fronti, più volte citate, dei bracci di croce, malgrado le alterazioni subite, mostrano le traccie del partito originario di ampie finestre che richiamavano quelle delle pareti absidali: il motivo è quindi indicato per essere riprodotto, coll’identico rapporto, nella fronte, sviluppandovi una decorazione di intelaiatura marmorea in relazione a quella delle finestre dell’abside e particolarmente allo stupendo motivo della finestra centrale disegnato da Filippino da Modena. Ma poichè il concetto di una finestra circolare nel mezzo della fronte ha trovato dei fautori non solo a parole, ma anche in progetti, così torna opportuno analizzare quale valore possa avere tale partito. Il fatto che moltissimi e cospicui esempii di finestre circolari si trovano, non solo negli edificii religiosi dell’architettura lombarda — nella

    nava «quod figura marmorea facta ad similitudinem Dei Patri adornatur cum auro et azuro et aliis necessariis suo ornamento.» Nel 1404 Si progettava la decorazione in oro e azzurro nelle volte della Sacrestia. Alcune traccie dell’ornamentazione in oro sono tuttora visibili sulle sculture delle Sacrestie.