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non era arrivata che alle vôlte, egli dovette appoggiarsi a disegni originali che a quell’epoca — soli venticinque anni dal principio dei lavori — dovevano esistere, oppure si conformò ai concetti che allora si ventilavano; per il che ci è lecito presumere non fossero allora progettate le due torri frontali.


Ed, ora, allo scopo di esaurire l’argomento, dobbiamo esaminare il partito della fronte turrita da un punto di vista affatto generale, facendo astrazione dal Duomo. È assai diffusa l’opinione che questo partito costituisca un principio cardinale delle costruzioni acute d’oltralpe; tale opinione però non è altrettanto esatta, poichè il vero principio cardinale, nella sua origine, doveva consistere nelle quattro torri innalzate agli angoli dei bracci di croce, dalla massa delle quali risultavano poi giustificate le torri della fronte, quasi come motivo complementare del primo: ma questo principio cardinale, così grandioso, anzi troppo grandioso, non ebbe mai completa effettuazione, per le vicende che vennero ad interrompere, o modificare sostanzialmente lo sviluppo delle cattedrali; nelle disposizioni planimetriche però ne rimase l’indizio, come si può constatare ancor oggidì, specialmente nel nord della Francia; e citeremo le cattedrali di Reims e di Chartres per tacere d’altri esempii, meno noti, ma non meno autorevoli per avere dato norma al successivo sviluppo dello stile gotico. Le torri della fronte si debbono quindi considerare come la conseguenza del principio cardinale anzichè un vero principio per sè stesse: e a provare come il loro sviluppo non abbia generalmente avuto carattere di motivo fondamentale, e decisamente preponderante su tutto l’organismo dell’edificio, sta il fatto che raramente il motivo stesso raggiunse il compimento. Il volere quindi individuare in questo partito delle torri il tipo della cattedrale gotica, per concentrarvi tutta la vitalità del problema della fronte, non può nemmeno corrispondere ad una logica interpretazione, nè ad una fedele applicazione del concetto gotico; tanto meno poi quando questo partito non trova, nella disposizione planimetrica, il terreno favorevole per svolgersi, come è appunto, per quanto si disse, nel caso del nostro Duomo.


Risultando dal sin qui esposto, come per correggere la proporzione depressa della fronte, non si debba ricorrere nè a sopralzi puramente decorativi, nè al partito delle torri d’angolo, bisogna ricercare quali siano i provvedimenti che possono condurre alla soluzione del difficile problema.

Non sarà inutile il richiamare a questo riguardo come qualsiasi soluzione di un problema architettonico si debba raggiungere cercando di superare le difficoltà e di correggere i difetti dell’ossatura colla semplice e razionale distribuzione delle masse e coll’accorta applicazione dei motivi decorativi; nel caso concreto quindi, il mezzo per rimediare al difetto delle