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XI.



     Più che mai tristo vo' vivere in doglia,
Chè quand'esser credea libero e sciolto,
In nuovo laccio mi ritrovo involto,
4Nè ingegno so trovar che men discioglia,

     O fiera, o pertinace e crudel voglia,
Ben prendo del tuo mal diletto molto,
Ma chi non ameria quel santo volto
8Che in ogni alma gentil libertà spoglia?

     Or sia come si vuol io son pur preso
Da due belle man che sotto il sole
11Mai fece con sua arte la natura.

     E se poco da lor mi son difeso
Quanto ci penso più, manco men duole,
14Ch'esser servo di tal, stimo ventura.