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V.
Poi ch'amor m'ebbe dato mille ponte
Con l'arme invan di sua crudel pharetra,
Disse: costui, per certo, ha il cor di pietra
4Ch'ogni saetta in lui par che si sponte.
Non sono io quel ch'a Phebo li occhi in fonte
Conversi col mio stral ch'or non penetra?
Colui è perditor che pria s'arretra,
8Con altra arme convien che me gli affronte.
Poscia discese dal sereno in terra,
E con la sua beltà fatta visibile,
11Ricominciò di novo a farme guerra.
Or quivi a contrastar non fu possibile,
Ma caddi al primo assalto vinto a terra:
14Così mi fè di sè per sè passibile.