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II.
Dolce nimica d'ogni mio riposo,
Per cui corro contento ne' miei danni
Vedi fuggir bellezza e venir gli anni
4Ch'ogni bon tempo volgon a ritroso.
Con lor vecchiezza, e 'l suo viver nojoso,
Nimico di piacer, colmo d'affanni,
Debile e infermo, con mortali inganni,
8Del qual il mondo indarno è pauroso.
Dunque, mentre che dura il tempo verde,
Non far come quel fior che 'n su la pianta
11Senza frutto nessun sue frondi perde.
Che quando il corpo in più vecchiezza viene,
Più di sua gioventù si gloria e vanta,
14Vedendosi aver speso i giorni bene.