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di famiglia. Il manoscritto quindi è molto vecchio, ma probabilmente non è alcuno dei 3 che si trovavano in Milano allo scorso secolo. Riscontrando i sonetti riportati della Raccolta con questo manoscritto, possiamo rimarcare una certa corrispondenza ortografica, che non esiste in pari grado con quello di Firenze il quale, assai più recente di quello di Parigi, ci dà una trascrizione non molto attendibile dei sonetti originali del Bramante; tanto che il Trucchi cadde in varie scorrezioni, dovendo al tempo stesso lasciare qualche verso incompleto, per casi di disperata lettura.
Ci siamo attenuti quindi di preferenza al MSS. di Parigi, procurando di trascriverne i 23 sonetti che vi si contengono, nella lor forma genuina, togliendo solo le scorrezioni amanuensi, senza pregiudicare, per quanto ci fu possibile, la fedeltà paleografica. Di qualche parola però non ci fu dato ricavare una interpretazione affatto sicura, e ciò per la difficoltà della scrittura. Riguardo alle due omissioni che il lettore troverà nei due ultimi sonetti burleschi, non possiamo che accampare le medesime ragioni addotte dalla Raccolta Milanese nella stessa circostanza.
Noteremo infine che non ci parve di alcun interesse il presentare i sonetti nell’ordine col quale si leggono nel MSS. di Parigi (ordine che si ritrova identico nel MSS. di Firenze) stimando invece opportuno disporre anzitutto i sonetti d’amo-