Pagina:Beltrami - Bramante poeta.djvu/10


— 10 —

dimora a Milano che Bramante si dilettò di poesia, in quel periodo cioè che dal 1476 circa, si protrae fino al 1499, epoca della caduta di Lodovico il Moro e del disperdimento della Corte ducale e degli artisti ivi accolti; e come Serafino Aquilano recossi a Napoli, il Tebaldi a Ferrara, il Pulci a Firenze, il Bramante lasciò Milano per recarsi a Roma, dove la sua presenza è segnalata a partire del 1500. Anche le poesie d’amore possono essere assegnate allo stesso periodo del soggiorno a Milano; ad ogni modo non furono scritte dopo il 1497, inquantochè il MSS. parigino, come vedremo fra breve, porta la data «a dì primo di setembre 1497»: d’altra parte una volta stabilito a Roma, non crediamo che il Bramante trovasse occasione di coltivare ancora le muse: occupato in molti ed importanti lavori alla Corte pontificia, e già innanzi ormai negli anni, gli dovettero necessariamente mancare i due argomenti che vediamo campeggiare nelle sue poesie, l’amore e la miseria.

Ora è appunto per l’epoca nella quale furono scritti, che questi sonetti acquistano particolare importanza: poichè se le notizie intorno Bramante non fanno difetto per il periodo del suo soggiorno a Roma, che corre dal 1500 al 1514, permettendoci le sue opere di tener dietro alle vicende della sua vita, mentre i documenti ci danno anche il giorno della morte (Romæ, die XII Mart. hore IIII noctis