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DI ANAXARETE.

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     Duolmi, che à dominar donne chiamate,
     (Che vi faria più capital nimico)
     Non conoscendo chi fidel vi serve,
     Ne mai premiando chi premiar dovete.
     (Che nessun regne altronde si mantiene)
     Togliete à voi stesse di man lo impero,
     Lo impero, che di quanto gira il Sole,
     Quanto circonda il mar, quanto la terra,
     Ne maggior, ne secondo, ne par have,
     Del qual nessun, più volontario mai,
     Più fedel, più constante, più gioioso,
     Più facile acquistar, più à mantenere,
     Imaginar, non che trovar si puote,
     Altri da ingiusto desiderio spinti,
     Che onde scemar dovrebbe, indi più cresce,
     Per un poco di fama, per un breve,
     Titol di regno, per ingorda voglia,
     Cometton mille straggi, mille morti,
     Combatton mille perigliose guerre,
     Voi, cui dal Ciel si giusto impero dato
     Si grande fù, nel di che gli elementi
     In discorde concordia uniti furo,
     Che senza temere periglioso fine,
     Senza travaglio alcun, senza fatica,
     In dolce pace, in sempiterna gioia,
     Amate essendo il mantenente amando,