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DI ANAXARETE.

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     À qualunque d’Amor servo si trova,
     Di palesar che mal celar si puote,
     Fra se stesso et amor prese consiglio,
     Onde più volte supplice et dimesso
     Il cor portando ne la fronte scritto,
     L’uscio appressava de la Amata casa,
     Talhor incontra à la fidata e cara
     Di lei Nutrice tutto timoroso,
     Oime dicea per le speranze vostre,
     Che si agguagliar si denno al suo gran merto,
     Innumerabil reputo e infinite,
     Per lei, ch’è sol d’ogni mio ben speranza,
     Siate vi prego, siatemi cortese,
     Et mancando, à la lingua le parole,
     Ne più poteva, ne più osava dire,
     Talhor con voci lagrimose meste
     Tutte acccese di fuoco et di pietade
     Ch’Amor di propria bocca gli dettava,
     Elletto alcun, che gli parea più Amico,
     Con riverenti, et lusinghevol modi
     Cercò favor verso l’Amata Donna;
     Più d’una lettera scrissi, ove sovente
     Cercando intepidire il freddo affetto,
     Narrò l’historia de le pene sue,
     Et quante volte di corone adorna
     Con lagrime bagnate ad una ad una


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