Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
DI PERISTERA. |
31 |
E'intorno il lembo de la vesta, prima
Fatti suoi giri, con mandar di fuori
In lagrimevol voce un mormorare,
Quasi ricordo del primier suo stato,
Poi ne le braccia sue volando, à tutti
Mostrò de la sua fè pegno immortale.
Tenera tutta fatta l'amorosa
Donna del terzo giro, mille volte
Et mille la basciò, ne le mammelle
Poi si stretta la tenne, ch'indi forse
Invidia à mille Ninfe e à mille Amori,
Che d'ardor sfavillando, e di Pietate,
Tutti correano à gara ad involare
Almen'un bascio al leggiadretto augello,
Peristera dicendo, ò la mia dolce
Peristera, e'n quel dir ciascuna voce
Si sforzava lassar tronche parole,
Come s'usa al bambin, che è in culla avolto
Da chi, di lusingar cerca à suoi vezzi.
Ma perche di parlar dava segnale
Venere à la Colomba c'havea in braccio,
Tutte d'intorno à lei le Gratie e l'Hore
Si fermar ad udir quel che dicea
Tacitamente, ò s'aprestava à dire,
Quando fatto tra lor silentio queto,
Rivolta al bianco augel Venere al fine,