Quanto sanguigne morti? ah tu crudele
A borea fosti sprone e’l sospingesti
A dar morte à Giacinto all’hor che Phebo
Seco al disco giocando il disco all’hora
In aria tratto, col suo fiato iniquo,
Col suo fiato mortal rivolse al capo
Del donzello gentil, non senza pianto
Di Phebo doloroso, et solo avenne
Dall’inivido dolor c’hor pur l’ha indotto
Con invido furor dar morte à Pyti,
Ma Pyti pur vivra come Giacinto,
Che se fior venne quei, questa fie pianta,
Pianta ch’ognhor levando al Ciel le chiome
Nel sen de la gran madre ha nutrimento,
Et è quella arbor alta et immortale,
Che dal suo proprio nome se deriva.
Cosi Borea sfogato il fiero cruccio
Non pero cessa per buon spatio, et come
Hebbe al primo furor i vanni avolti
Di grandine noiosa, così anchora
L’ira micidial regnando in lui
Manda pioggia et procelle, et queste et quelle
Cime percuotte, et hor abbatte un Faggio,
Hora uno Acero sterpa, hora una gregge.
Col custode pastor disperde, et hora
Di Fonti et di ruscei turbida mischia